Vita e Missione - Opera don Guanella
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CONSACRATI DALLA E PER LA CARITA’ DI CRISTO.
Con la professione religiosa siamo consacrati a Dio, membri della Congregazione religiosa dei Servi della Carità che, professando i voti religiosi intendono vivere il Vangelo sullo stile di Gesù Povero, casto ed obbediente, come cammino per realizzare la santità alla quale ci sentiamo chiamati.
LA MISSIONE
Noi Servi della Carità abbiamo ricevuto dal Fondatore l'amore e la cura dei poveri, specialmente dei più abbandonati, di "coloro che sono poveri nell'ingegno o nella salute o nelle sostanze”. In particolare ci dedichiamo al ministero della carità tra i disabili mentali chiamati dal nostro fondatore i "buoni figli", tra gli anziani, i fanciulli e i giovani. Tuttavia nessuna iniziativa di carità ha lasciato indifferente il nostro Fondatore, il quale ha aperto le sue case ad ogni categoria di persone in difficoltà: sordomuti, preti vecchi e ammalati, anziani anche benestanti, ma abbandonati.

Seguendo queste indicazioni del Fondatore, noi Servi della Carità abbiamo adeguato la nostra opera, estendendola a nuove forme e adattando le istituzioni originarie alle esigenze nuove.

Pur mantenendosi aperta a qualsiasi genere di povertà materiale, morale e spirituale, rivolge la sua attenzione principalmente:

  • ai fanciulli, i ragazzi, e i giovani in stato di abbandono materiale o morale;
  • alle persone anziane o handicappate a livello psico-fisico che sono prive di appoggio umano e senza le cure necessarie ad una vita dignitosa ;
  • al “popolo povero”, cioè quei gruppi e moltitudini che sono segnati da grave povertà sociale e religiosa.

LA VITA FRATERNA
E’ la Carità di Cristo che ci raduna in fraternità. Essa costituisce uno dei valori più preziosi della nostra vocazione. Don Guanella ci esorta: “Come grani di frumento macinati e impastati vogliamo diventare un solo pane offerto alla mensa dei poveri”.
Ci comportiamo con semplicità, come in famiglia, attenti a prevenire le necessità dei fratelli e a sostenerli nelle difficoltà della vita” (Costituzioni n. 21)