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Ordinato sacerdote nel 1865, insegnò teologia morale nel seminario di Veroli, sua diocesi. Dopo aver emesso la sua professione nella Congregazione del Santissimo Redentore nel 1878, fu nominato maestro dei novizi ed insegnò teologia dogmatica agli studenti della provincia Romana. Dal 1890 al 1922 ricoprì la carica di postulatore generale della sua congregazione, lavorando con successo alle cause di S. Gerardo Maiella, di S. Clemente Hofbauer, del B. Antonio Gianelli, di Gennaro Sarnelli, di Giovanni Nepomuceno Neumann, ed altri religiosi liguorini come Cesare Sportelli, Paolo Cafaro, Domenico Blasucci, Armando Passerat. Fu inoltre consultore della Segnatura Apostolica e delle Congregazioni dei Riti e dei Vescovi e Regolari (confermato nel 1908 per quella dei Religiosi), all'interno della quale contribuì all’elaborazione della costituzione apostolica Conditae a Christo. Ebbe parte importante nei lavori preparatori del Codice di diritto canonico.

Come lui stesso afferma, padre Benedetti conobbe don Guanella prima per fama, seguendo da consultore le diverse richieste presentate per l'approvazione degli istituti guanelliani. La conoscenza personale dev'essere avvenuta dopo il 3 marzo 1907, quando don Guanella, dietro suggerimento del card. *Domenico Ferrata, chiese al religioso redentorista di «prestarsi a dare uno indirizzo conforme ad istituto pio alle regole» delle sue congregazioni. Al consiglio di padre Benedetti, poi, don Guanella faceva spesso riferimento, soprattutto per questioni relative alla direzione morale degli istituti. Compilazione delle regole, sistemazione canonica ed economica delle congregazioni, separazione tra religiosi e religiose negli istituti, istruzione dei processi informativi sulla vita e le virtù di Caterina Guanella e di suor Chiara Bosatta, furono alcuni degli ambiti in cui don Guanella fu condotto per mano dall'esperienza del padre redentorista che a sua volta divenne «amico affezionato ed estimatore prezioso» di don Guanella.