
Sembra impossibile che siano già passati 10 anni da quell’11 luglio 2011 quando la Congregazione ha appreso che don Mimì ci aveva lasciati per il cielo.
Già ottantenne aveva chiesto di trascorrere gli ultimi anni della sua vita dando spazio nel suo cuore missionario ancora una volta alle missioni guanelliane, questa volta nelle Filippine e lì durante questo ennesimo dono di sé nel servizio alla formazione dei seminaristi, Dio lo ha chiamato alla vita eterna, al premio e riposo tanto meritato.
Dieci anni volati ma che non sono stati sufficienti per dimenticarlo; impossibile dopo la sua bella, ricca e appassionata testimonianza. I testimoni del Cristo non finisco mai di stupire e di provocare anche dopo la loro morte.
Questo è stato anche per noi guanelliani/e don Mimì!
-Uomo sensibile e capace di misericordia e perdono.
-Religioso esemplare.
-Studioso del Fondatore appassionato e creativo.
-Missionario che ha dato tutto di se stesso per la promozione del Vangelo in tutte le latitudini della terra.
Sono solo alcune delle sue belle virtù e caratteristiche che lo hanno contraddistinto e che ci hanno permesso in questi 10 anni di non dimenticarlo, di portarlo alla nostra mente e al nostro affetto spesso, in tante circostanze e vicende. Ci è stato facile ricordarlo, citarlo per i suoi studi e scritti, fare riferimento a lui per appunti, documenti, schemi, raccontarlo nelle sue sviste e note spassose capitategli, imitarlo nel suo ardore per il mondo, per la chiesa, per le missioni.
Il mio primo incontro con don Mimì risale al 1975, anno santo voluto da Paolo VI. Ero in tirocinio a Fara Novarese e con don Leonida Rossini abbiamo portato a Roma, per il Giubileo i ragazzi di terza media con i loro genitori. Insieme vennero anche mio padre e mia madre. Il nostro accompagnatore era proprio don Mimì alla guida della famosa Carlotta, il pullman del seminario. Con esso don Mimì ci ha accompagnati per una settimana agli incontri, alle visite turistiche nella città di Roma. Ha saputo entusiasmare tutti. Ricordo che mia madre espresse a don Leonida: come vorrei che mio figlio diventasse prete come don Domenico.
Poi a settembre, giunto a Roma per la teologia, don Mimì era il nuovo Rettore e ci ha accompagnati per tutti i cinque anni degli studi.
A Roma conobbi anche la madre di don Domenico, ospite in quegli anni dalle nostre Suore al San Giuseppe, conobbi don Osvaldo, don Oreste, già incontrato nel seminario di Anzano del Parco e suor Giulietta. Una famiglia davvero unita, meravigliosa, si volevano bene. Quanti esempi ho ricevuto da loro e da tutta la famiglia quando si riunivano con la madre al terzo piano dove viveva.
Mi ha sempre colpito il racconto della loro vocazione: un vero contagio da Fratello a Fratello fino a Giulietta, l’ultima sorella. Tre sacerdoti e una religiosa, nella stessa famiglia guanelliana. Che dono, Signore, hai fatto alla nostra Congregazione!
Poi il Superiore generale lo chiama al compito di Superiore Provinciale e si spalancano porte e finestre della nostra piccola realtà romana al mondo intero. Subentrerò io dopo il suo mandato e in quegli anni la nostra Provincia Romana allungava la sua tenda al Messico, all’India, agli USA, alle Filippine.
“Fermarsi non si può finché ci sono poveri da soccorrere e miserie a cui provvedere” questa frase del Fondatore era il programma spirituale e operativo di don Mimì. Lo distingueva in ogni incontro dei Superiori, lo ha proclamato sino alla fine della sua vita come una sicura fedeltà a Dio e al Fondatore.
Possiamo solo dirgli GRAZIE!
Mi ha sempre legato a lui una bella amicizia; da subito mi ha incantato il suo modo di esporre la Parola di Dio, di tenere una Conferenza sul Fondatore, un suo intervento sulle Costituzioni e Regolamenti dell’Opera. Era un creativo. Non ti esponeva mai lo stesso tema nello stesso schema già preparato; ne inventava uno nuovo e non menava il can per l’aia, come si dice.
Era capace di coinvolgerti da protagonista in tante vicende che ti riguardavano o non ti riguardavano. Quando ti incontrava aveva sempre, una sua battuta, amico ho almeno duemila cose da dirti.
Grazie don Domenico, il tuo passaggio tra noi è stato di edificazione, di stimolo al meglio, al più anche quando era difficile intravederlo. La tua lungimiranza ha permesso alla Congregazione di fissare i pioli della sua tenda di carità nei cinque continenti, di fare del programma del Fondatore “Tutto il mondo è patria vostra” una bella e consolante realtà.
Ricevi ora quella corona di gloria che hai meritato nella corsa della tua vita e per la quale hai motivato ogni tua scelta, impegno e progetto umano.
Siamo fieri di te! GRAZIE!
Roma, 11 luglio 2021 – 10 della tua nascita al cielo
Padre Umberto
Ci siamo ritrovati nel cimitero del Verano, nella Cappella della nostra Congregazione Servi della carità, LUNEDI’ 12 luglio alle ore 17.00 per la celebrazione della Santa Messa in suo suffragio. In questa Cappella sono anche sepolti don Osvaldo, don Oreste, suor Giulietta e altri confratelli insieme ai benefattori che hanno donato la Cappella.

Il 6 Luglio 2021 noi famiglia guanelliana qui in Africa, precisamente nel Seminario Teologico di Ibadan, Nigeria, abbiamo avuto la gioia di celebrare con due confratelli: Herman Mongi e Mark Iyaji, i voti perpetui nella famiglia religiosa dei Servi della Carità nella communita’ del Seminario teologico di Ibadan.
Herman è originario di Kinshasa Congo, mentre Mark è originario di Ogoja, Cross River State in Nigeria. La Santa Messa è stata celebrata nella Cappella del Seminario, presieduta dal Superiore della Vice Provincia di Africa, Rev. Fr. Kelechi Maduforo. Durante la sua omelia il celebrante ha esortato i confratelli a vivere la loro consacrazione al Signore con fedeltà ed umiltà, coltivando giorno per giorno l’amicizia con il Signore tramite la preghiera e il servizio ai più bisognosi. Il celebrante ha affermato che il rito della professione dei consigli evangelici ci mostra in maniera visibile e comprensibile che la decisione di una totale donazione è fondamentalmente abbraccio d’amore, che il confratelli sono chiamati ogni giorno della loro vita a rendersi pronti e disponibile ad accogliere. Tanti confratelli, sacerdoti delle altre Congregazioni e diocesi qui intorno, le suore di diverse Congregazioni, i parenti dei nostri confratelli, gli amici, i benefattori, i giovani guanelliani e i buoni figli si sono stretti attorno a loro, uniti nella festa e nella preghiera perché il passo che hanno compiuto porti a compimento l’amore di Dio per loro.
A questi due confratelli la nostra gratitudine per la loro pazienza e grinta durante il loro cammino di formazione. Un grazie sentito a tutti i confratelli che li hanno aiutati durante la loro formazione, e a Dio grazie infinite per questa iniziativa divina, che oggi viene realizzata come realtà nella vita dei nostri confratelli e nella nostra famiglia religiosa qui in Africa. Grazie di nuovo a Dio per il dono di questi due nuovi figli, che con la loro “SI” definitivo aiutano la nostra congregazione continua a crescere sia numericamente che nel Carisma.
P. Vitus Unegbu, SC - Superiore/Rettore del Seminario

Ecco il titolo dell'itinerario spirituale, del corso di Esercizi Spirituali realizzato dal 26-30 giugno nella Villa Santa Rosa-Roma, dai Consigli generali delle FSMP e dei SdC.
A guidarlo, c'era Don Giuseppe De Virgilio, biblista della Diocesi di Termoli, il quale con molta autorevolezza e con tanta gioia ha espletato diversi passaggi dell'evangelista Luca. Una nota caratteristica è stata la recita del Rosario nella solennità degli apostoli Pietro e Paolo sulla Via Appia. Ci diceva lo stesso Don Giuseppe che in quel tratto, da fonti archeologiche, tutti e due sono passati.
Giorni di "vacanza spirituale insieme", "giorni di buona vendemmia" come diceva il Fondatore, ancora "di più felice raccolto del frumento necessario per il corso dell'anno".

Quattro nuovi guanelliani dalla terra dei martiri.
Pietro, Pietro, Giovanni Battista, Pietro Khoa: questi i nomi cristiani dei quattro nuovi confratelli che hanno professato per la prima volta i voti religiosi nella comunità del noviziato di Legasp, Filippine, nella significativa Solennità degli apostoli Pietro e Paolo.
Doni di Dio non solo alla congregazione e alla missione guanelliana, ma segni di speranza quali testimoni della fede vivace e coraggiosa del loro popolo e di una terra bagnata dal sangue di tanti martiri.
Nel dire il loro Sì al Signore hanno percepito la vicinanza e il sostegno della preghiera non solo della comunità locale ma anche dei loro familiari, dei confratelli e amici sparsi nella Delegazione e collegati via telematica con la missione di Legaspi.
Ai neo professi l’augurio di un cammino di crescente fedeltà al Signore e di generosa disponibilità al servizio dei poveri , testimoni gioiosi di carità e fraternità evangelica, dovunque la Provvidenza li mandi.

Don Guanella era solito sentirsi attorniato da tutta la sua grande famiglia, il giorno del suo onomastico nella Casa madre di Como. In semplicità e nel rispetto dei limiti imposti dall’attuale situazione, la nostra famiglia guanelliana in Manila si è ritrovata di nuovo lunedì 21 giugno in un clima di festa in occasione del primo rinnovo dei voti di tre giovani confratelli, Eric Zeus, Joseph Dung e John. Accanto all’altare c’erano le sue reliquie, quasi a ricordare a tutti noi che dall’alto il nostro padre continua ad accompagnarci e benedirci, mentre rinnoviamo l’impegno di seguire il Signore sulla strada della Carità.
Grazie don Guanella! E grazie confratelli per il nuovo SI al Signore nella nostra famiglia e per i beniamini della Provvidenza.

Este fin de semana, fue rico y lleno de emociones para el Seminario San Pío X de Tapiales en Argentina, luego de los votos perpetuos y diaconado, se realizó el otorgamiento de los ministerios de lectorado y acolitado a otros cuatro jóvenes: Álvaro, Yumar, Saúl y Víctor. Son otro pasos, que se cumplen para el mejor servicio de la Iglesia en el estilo de Don Guanella.
¡Damos gracias a Dios por estos hermanos nuestros y les deseamos que tengan un feliz ejercicio de los ministerios recibidos!

Nella solennità del Sacro Cuore la Provvidenza ha aperto e benedetto in Santa Barbara, Pangasinan, nel Nord dell' arcipelago Filippino, una nuova casa che è anche centro di formazione per giovani in discernimento vocazionale o ai primi passi della loro risposta al Signore. La comunità guanelliana già ben conosciuta e apprezzata sia dai Pastori della Chiesa locale come anche da diversa gente che vive ai "margini" della società, ha vissuto venerdì 11 giugno un altro momento di grazia che incoraggia tutti a guardare in alto e in avanti con fiducia e coraggio, pur nel contesto della pandemia che non sembra intenzionata la lasciare queste nostre isole, tenendo ancora molti poveri in condizioni di estrema precarietà e disagio.
Questo nuovo spazio per la diffusione e testimonianza del carisma va ad aggiungersi a un'altra semplice struttura inserita nel contesto rurale del paese e che da quattro anni catalizza vari ministeri della carità guanelliana: attenzione pastorale a una comunità cristiana con molti problemi ma anche attenta a recepire la novità del Vangelo; "catechesi speciale" per centinaia di bambini\ragazzi\e sparsi nelle scuole pubbliche e desiderosi di ricevere i sacramenti dell' Eucarestia e Confermazione: regolare visita a oltre un centinaio di malati \anziani bisognosi di affetto e di cure ma anche del pane di vita e dell'olio degli infermi; formazione di un gruppo giovani guanelliani e del Movimento laicale guanelliano...
Ai confratelli, collaboratori , benefattori e amici della missione di Santa Barbara il grazie sincero di tutta la Delegazione Stella Maris e l'incoraggiamento del Superiore generale . Un giovane artista locale ha voluto tratteggiare la nostra famiglia guanelliana come sgorgata dal cuore di Cristo e abbellita dalla presenza di vari santi "di casa nostra". Una famiglia di servi del Vangelo al servizio della Chiesa in tutto il mondo !
Magnificat! Un nuova strada si è aperta e il cuore di Dio non si chiude mai. Cosi la nostra missione !

En el marco de la Solemnidad del Sagrado Corazón, no obstante el período del lock-down por la pandemia Covid en Argentina, el Señor no dio la gracia de la consagración religiosa definitiva y el diaconado de Luis y Renán, el primero de Paraguay y el segundo de Brasil. De esta forma nos damos cuentas de las grandes cosas que el Señor realiza en estos dos cohermanos jóvenes y en nuestra congregación: se encienden nuevas esperanzas, por el ministerio que ambos son llamados a realizar en el nombre de la caridad de Cristo en el estilo de Don Guanella.
Agradecemos al Señor por este paso en ellos y a ellos por su generoso ¡Sí!