
Sabato 1 marzo 2025 l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Giovanni Checchinato, ha dedicato il nuovo altare nella chiesa di santa Maria di Gerusalemme, al centro dell’opera femminile guanelliana di Cosenza, conosciuta come Convento delle Cappuccinelle.

Martedì 28 gennaio 2025, nell’Istituto San Pietro Canisio di Riva San Vitale c’è stata l’inaugurazione della Comunità Arco, il nuovo centro socioterapeutico residenziale, unico di questo tipo nella Svizzera italiana e dedicato ad adolescenti (fra i 15 e i 18 anni) che affrontano fragilità psicologiche. La struttura potrà accogliere nove ragazze e ragazzi in internato e uno in esternato diurno.

Il quadro, venerato nella chiesetta di Valle Aurelia a Roma, testimonia l’azione pastorale dei Guanelliani in quella borgata romana
di don Gabriele Cantaluppi
Poco distante dal Vaticano, Valle Aurelia è un’area urbana del XIII Municipio di Roma Capitale e da sempre chiamata anche “Valle dell’Inferno”. Inizialmente il termine indicava l’ubicazione: vallis inferior, cioè in basso, inferiore. Poi, a rafforzare l’appellativo, si aggiunsero azioni belliche dovute alla furia dei Lanzichenecchi che nel 1527, durante il famoso Sacco di Roma, in questo luogo fecero una strage delle truppe pontificie, che fu un vero e proprio “inferno”.

Le ordinazioni di quattro giovani guanelliani nelle Filippine e in Vietnam, testimonianza del carisma vivo di don Guanella
di don Francesco Sposato
Per un dono inaspettato della Provvidenza ho avuto la gioia di viaggiare a Quezon City – Manila (Filippine) per prendere parte, il 24 marzo scorso, alla professione perpetua e ordinazione diaconale del guanelliano filippino Harry Indonilla, e il 25 marzo, solennità dell’Incarnazione del Signore, alle ordinazioni presbiterali dei diaconi guanelliani Michael D. Adlaon (filippino), Peter Nguyen Van Dien (vietnamita), Paul Nguyen Van Dao (vietnamita).

I ragazzi, provenienti dalle realtà guanelliane italiane, partecipano al Giubileo degli adolescenti
di don Salvatore Alletto
Sono circa le 10 del mattino del 21 aprile, Lunedì dell’Angelo, quando la notizia della dipartita di papa Francesco comincia a diffondersi. Avevamo sperato che ci fosse; ci avevano sperato i tanti adolescenti già intenti a preparare la propria valigia in vista del loro Giubileo. Avevamo sperato di rivederlo in piazza anche solo per sentire la sua voce, flebile, ma sempre carica di entusiasmo.

La visita del cardinale Oscar Cantoni alla frazione di Sant’Agata, nella Parrocchia di Nuova Olonio
di don Davide Patuelli
Vogliamo raccontare qualcosa della visita del vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, alla frazione Sant’Agata, nel territorio del Comune di Gera Lario (Como), ma appartenente alla Parrocchia guanelliana Santissimo Salvatore di Nuova Olonio (Sondrio). È domenica 9 febbraio, qualche giorno dopo la memoria liturgica della martire Agata che si celebra il 5 febbraio.

La Casa Santa Maria delle suore guanelliane. Studi, testimonianze e documenti in un ricco volume di storia che conclude le celebrazioni per il centenario
di Fabrizio Fabrizi
Avevano raccolto oltre 150 mila lire del 1922 (più di 170 mila euro) «nonostante il caro vivere» ed erano riuscite a ottenerne 100 mila da Benedetto XV: a Roma le suore di don Guanella volevano «allargare le tende per accogliere tutte le domande di infelici che da ogni parte ci vengono rivolte». Non potevano certo scrivere Posti esauriti all’entrata della Casa Pio X a San Pancrazio, dove dal 1908 ricoveravano anziane, orfane, disabili psichiche e fisiche. Quindi misero in pratica ciò che don Guanella – quasi senza pensarci – aveva scritto nel 1893, parole che sono l’emblema della sua santità: «Finirla non si può, finché vi sono poveri a ricoverare, bisogni a provvedervi. Più si fa, più la Providenza farà: e di fare è gran bisogno».

La scoperta fortunata di un video del produttore tedesco Marzen offre l’unica ripresa, finora nota, di san Luigi Guanella. Partecipava al Congresso mariano internazionale del 1912
di Riccardo Bernabei
Un vecchio filmato, ovviamente muto e in bianco e nero, una lunga processione attraversa l’inquadratura. Nell’interminabile corteo compare un anziano sacerdote, con un’andatura un po’ affaticata ma decisa. Il volto, per chi lo conosce, è inconfondibile. Sono i pochi ma preziosissimi secondi in cui possiamo osservare don Guanella, l’unica sequenza filmata del santo.