Una estate vivace, da Campodolcino a Messina. Nelle parrocchie affidate ai Guanelliani, anche quest’anno si sono svolti i Grest, con tante iniziative educative in cui sono stati coinvolti sacerdoti, educatori, animatori, ragazzi e bambini. Le giornate sono state piene di giochi e passatempi (si è in vacanza!) ma con un’attenzione sempre accesa sul compito educativo. Nel Grest i genitori hanno trovato un aiuto nella custodia dei figli nelle prime settimane libere dalla scuola; allo stesso tempo il Grest è un’opportunità preziosa per attuare il compito formativo di una comunità cristiana
a cura di don Gabriele Cantaluppi
Alberobello: un “tesoro” per
piccoli e grandi
L’estate alberobellese è lunga perché si protrae fino ai primi di ottobre, ricca di manifestazioni per i turi-
sti che invadono il nostro piccolo paese, patrimonio Unesco dal 1996. La parrocchia di sant’Antonio, ormai da lunga tradizione, durante l’estate offre ai ragazzi e ai giovani varie attività per “mettersi in gioco”, sia con il Grest a servizio dei più piccoli, sia con i campi-scuola per crescere insieme come comunità giovanile parrocchiale. Ma anche ai membri del Gruppo-famiglie viene offerta una esperienza di condivisione e svago durante l’estate.
Subito dopo la festa parrocchiale in onore a sant’Antonio di Padova, ha preso il via il Grest per i bambini delle scuole elementari, dal titolo “Il mio tesoro”. È stato breve (solo la settimana dal 15 al 21 giugno) ma intenso e gioioso per le svariate attività che un gruppo di adolescenti ha organizzato con entusiasmo e impegno, anche perché per la maggior parte di loro era la prima esperienza di servizio. Le due giornate passate nelle masserie, che si trovano nelle campagne attorno ad Alberobello, sono state particolarmente interessanti, offrendo un contatto quotidiano con la natura e una riscoperta del territorio.
Il mese di luglio invece è stato dedicato ai vari campi-scuola per i ragazzi delle scuole medie e superiori.
A San Severino Lucano, dal 2 al 6 luglio, i ragazzi del “gruppo Cresima e post-Cresima” hanno goduto delle bellezze del piccolo paese alle pendici del Pollino e hanno ritrovato sé stessi attraverso la storia di Pinocchio, che ha fatto da sfondo alla loro riflessione e animazione. Il motto era: «Segui la verità e diventerai te stesso».
A pochi giorni è seguito un altro campo, dall’ 8 all’11 luglio, per i ragazzi di seconda media, dal titolo «Impara a volare». La storia del gabbiano Jonathan Livingston ha guidato la riflessione e le attività svolte nei giorni trascorsi nella casa per ferie Oreb, alle spalle dello Zoo Safari di Fasano, da dove si ammirava uno stupendo panorama. Quasi in concomitanza il gruppo Scout-Alberobello1, nella lussureggiante natura di San Fele (PZ) ha realizzato il campo estivo annuale, dal 7 al 13 luglio. L’ estate si è conclusa con la convivenza del Gruppo-famiglie parrocchiale in località San Giovanni in Fiore (CS) dal 21 al 24 agosto, godendo dei paesaggi stupendi della Sila.
Don Enrico Colafemina
Campodolcino: Narnia è qui!
Abbiamo lavorato tutto l’anno con ragazzi di superiori e medie sul libro Le Cronache di Narnia – Il leone la strega e l’armadio, e il 21 luglio eravamo pronti a condividere quest’avventura con i più piccoli, i bimbi dell’oratorio. Tutte le mattine siamo entrati nel gelido regno della Strega Bianca e abbiamo accompagnato Peter, Susan, Edmund e Lucy all’interno dell’armadio; con loro abbiamo imparato a fidarci dei castori, a non cadere nei tranelli della Strega Bianca e soprattutto abbiamo visto cosa vuol dire donarsi, grazie al signor Tumnus e ad Aslan, che si sacrificano per Lucy e Edmund. Sul loro esempio abbiamo provato anche noi, nel nostro piccolo, a essere più attenti a chi ci sta vicino. Tra giochi e gite, noi grandi siamo cresciuti nel volerci bene e nel voler bene ai bambini, certamente non da soli. Don Marco e le mamme di alcuni bimbi ci hanno indicato la strada, e abbiamo scoperto che è proprio vero che si può educare solo seguendo qualcuno. Abbiamo imparato dai bambini, che con i loro sguardi ci hanno riportato alla semplicità, e dagli animatori, che già hanno intuito che la vita spesa per gli altri è mille volte più bella. Tanti sono stati i punti importanti di queste settimane: la divisione in squadre, l’accoglienza dei bimbi nuovi ogni lunedì (molti piccini di sei anni), i mille laboratori, tra cui (grande novità!) l’orto, mentre la pasta di sale si è riconfermata anche quest’anno. Ci sono state le gite con Marco e Anouk, nostre guide, i gioconi e le serate con medie e superiori. C’è stato un grande aiuto per prendere sul serio la bellezza che intuivamo in ogni giornata. Tra gite brevi e lunghe, ringraziamo la divina Provvidenza per la grande possibilità, che ci è stata data, di amare e di essere amati.
Gli animatori di Campodolcino
Grosseto: sulle strade
del Giubileo
Presso l’oratorio della basilica parrocchiale del Sacro Cuore in Grosseto, dal 16 al 27 giugno, si sono vissute due settimane intense di Grest dal titolo «Toc Toc – Io sono con voi tutti i giorni». Si sono collocate nel solco del Giubileo della Speranza, cammino che ha sollecitato i partecipanti ad aprire le porte del proprio cuore e a sentirsi veri pellegrini. Personalmente ho potuto sperimentare tutta l’efficacia di questo passo neotestamentario: «Si è più beati nel dare che nel ricevere!» (At 20,35). Qui sta il cuore della proposta estiva per il cammino di fede da vivere durante il Grest.
Sembra un azzardo pensare che l’estate sia il tempo più propizio per conoscere più in profondità il Signore, ma è proprio quando ci si dona agli altri, mettendo in gioco il proprio tempo, le proprie capacità, e anche i propri limiti, che si scopre Gesù, colui che si è donato totalmente offrendo la propria vita per noi. Donarsi totalmente permette di scoprire meglio chi si è, le proprie caratteristiche, le proprie qualità. Ci si percepisce “efficaci” nella cura dell’altro e si sperimenta un amore che parte dal donarsi agli altri, ma che conduce a ricevere di più di ciò che si dà.
Questa esperienza di vita la si è fatta in mezzo a giochi, bans (balli di gruppo), attività, uscite. È stato un invito a fare del Giubileo una vera esperienza. Inoltre in queste due settimane siamo stati accompagnati da alcuni sostantivi, che individuavano le tappe del cammino del pellegrino. Vi era l’Invito, cioè un primo passo alla partecipazione, un richiamo che bussa al cuore di ciascuno e un’apertura verso la possibilità di intraprendere questo percorso. Di seguito vi era l’Accoglienza, intesa come disponibilità a ricevere e a farsi accogliere, ad aprirsi all’altro con sincerità e disponibilità. La terza parola simbolo era Passaggio, che è il momento centrale del pellegrinaggio, in cui si passa una soglia che trasforma la propria identità. Infine vi era lo Sguardo, quello rivolto verso Dio e quello verso il prossimo, un’occasione per accompagnarsi a vicenda, sostenendosi nel cammino.
Senza retorica, ritengo che il Grest, vissuto in quest’anno giubilare, è stato il più adatto per consegnare a tutti una parola diversa, per offrire un altro modo di essere nel mondo senza fuggire o rinchiudersi in una campana di vetro, sapendo di proporre qualcosa di bello che forse oggi manca (e se ne avverte il bisogno).
Don Giovanni Russo
Messina: con “Madagascar”
una proposta di fede e amicizia
L’estate alla parrocchia Santissimo Salvatore a Messina si è aperta con un’avventura straordinaria, un viaggio nel cuore della spiritualità e del divertimento: il Grest 2025. Quest’anno l’esperienza, resa possibile grazie alla passione e all’impegno di don Enzo Bugea Nobile, parroco instancabile, ha preso vita sotto il tema avvincente del film d’animazione “Madagascar”.
L’inizio ufficiale del Grest, l’8 giugno, è stato un momento di grande emozione. La consegna e la benedizione delle magliette, a cui ha preso parte anche il vescovo ausiliare di Messina, monsignor Cesare Di Pietro, hanno segnato l’inizio di un’esperienza che ha unito centinaia di bambini e ragazzi. Il Vescovo, con la sua presenza, ha sottolineato l’importanza di queste iniziative, che educano i giovani alla fede e alla comunità, in un ambiente di gioia e spensieratezza.
Il tema “Madagascar” non è stato scelto a caso. Oltre a rappresentare un’occasione per giochi e attività creative, ha offerto spunti di riflessione su valori profondi. I protagonisti del film, con il loro desiderio di tornare a casa, simboleggiano il cammino di ognuno verso un ritorno spirituale, un ricongiungimento con la propria origine e con Dio. Le avventure di Alex, Marty, Melman e Gloria hanno permesso ai ragazzi di riflettere su concetti come l’amicizia, l’accettazione del diverso e l’importanza di rimanere uniti anche nelle difficoltà.
L’impegno di animatori, volontari e di don Enzo ha permesso di trasformare questi messaggi in momenti concreti di apprendimento e crescita. Attraverso canti, balli, laboratori e momenti di preghiera, i partecipanti hanno potuto sperimentare la gioia di una fede vissuta con leggerezza, ma allo stesso tempo con profondità.
Il culmine di questo straordinario percorso è stato raggiunto la sera di sabato 28 giugno con la festa finale. L’evento ha visto la partecipazione non solo dei ragazzi, ma anche delle loro famiglie, in un’atmosfera di condivisione e festa. La serata ha raccolto i frutti di un intero mese di impegno, con esibizioni, premiazioni e la proiezione di un video che ha ripercorso i momenti salienti di questa avventura. È stata l’occasione per celebrare la comunità e ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il Grest 2025. L’esperienza del Grest alla parrocchia Santissimo Salvatore si conferma ancora una volta un appuntamento imperdibile, un’oasi estiva di allegria e formazione, che continua a lasciare un segno positivo nel cuore dei giovani e della comunità.
Don Enzo Bugea Nobile
Milano: il Giubileo
è l’ispirazione
L’
oratorio estivo è una seconda casa per i ragazzi e per gli animatori. Pensate che quest’anno l’oratorio San Gaetano ha ospitato 205 ragazzi, seguiti dalla bellezza di 42 animatori, che lo hanno riempito di vera gioia e sana competizione nelle attività proposte. Sette adulti hanno aiutato i ragazzi nei laboratori e una quindicina hanno dato il loro contributo in cucina e per la sicurezza e l’organizzazione.
Quest’anno non è stato come tutti gli altri, perché è l’anno del Giubileo. In una gita abbiamo avuto la possibilità di visitare la chiesa giubilare di Monza e passare sotto una porta santa. Il tema era ispirato proprio al Giubileo. “Toc Toc” ricorda il bussare per aprire una porta: la porta santa del Giubileo come pure la porta del nostro cuore, mentre una voce ci ricorda che Gesù è con noi tutti i giorni.
La giornata cominciava cercando di aprire il cuore a Gesù con la preghiera in chiesa, guidata egregiamente da don Louis, per poi passare ai giochi fino al pranzo, preparato anche quest’anno dalle encomiabili volontarie. Nel pomeriggio vi erano le attività e i laboratori finalizzati alla festa dell’oratorio, che si è tenuta giovedì 26 giugno: danza, coreografia, costumi, produzioni di dolci, un giornalino per condividere con le famiglie quanto vissuto. Anche quest’anno l’immancabile piscina e le gite al parco di Monza e a Como-Brunate.
Anche gli altri due oratori della comunità pastorale Santa Maria Maddalena hanno vissuto quattro intense settimane grazie all’impegno dei sacerdoti, dei volontari e degli animatori. Per i bambini di quinta elementare e per i ragazzi delle medie si sono proposti i campi estivi in Valle Spluga, alla scoperta delle radici di san Luigi Guanella. Usando un’immagine, possiamo dire che tanti piccoli semi di Vangelo sono stati lanciati nei solchi delle giornate di questa estate: speriamo che possano attecchire e germogliare nelle giovani vite di tanti bambini, ragazzi e adolescenti.
Don Roberto Rossi e don Louis Baskar Amalados
Napoli: trent’anni spesi per i giovani
L’oratorio Don Guanella di Napoli ha celebrato il trentesimo anno di attività estiva e ha aperto le sue porte per accogliere un gruppo di bambini e ragazzi, per impegnarli in una esperienza di gioco e fraternità per quattro settimane. Trent’anni fa, nel 1995, gli iscritti al Grest furono 300. Numeri impensabili nel tempo che stiamo vivendo! Quella fu una esperienza fantastica, positiva, formativa, come abbiamo poi cercato di fare negli anni successivi. Le parrocchie del territorio guardarono a noi guanelliani con grande interesse e simpatia, apprezzando il nostro progetto e programmando una esperienza simile per le loro comunità giovanili. Abbiamo fatto da apripista per gli altri e ritengo questo altamente positivo. I ragazzi e gli animatori hanno scoperto, anche quest’ anno che è bello stare insieme, attraverso il gioco, i laboratori, la preghiera e i percorsi formativi, anche se non sono mancati piccoli conflitti, tensioni, stanchezza e nervosismo.
Il tema che ci ha accompagnato è quello elaborato dalla diocesi di Milano: “Toc Toc”. Ha accompagnato i ragazzi e gli animatori a vivere il Giubileo attraverso la preghiera mattutina, la riflessione sulle pagine del Vangelo, l’impegno a mettere in pratica i valori veri, quelli che ci vengono dalla Parola di Dio. Non è stato un percorso facile. Oltre al caldo asfissiante e insopportabile, la difficoltà sta nel far passare nella vita di questi ragazzi la bellezza dei comportamenti virtuosi, in contrasto con i futili motivi che spesso provocano conflitti e conseguenze gravissime. Abbiamo preso atto ancora una volta dell’assenza dei genitori e delle loro scelte educative scellerate. Il Grest nel nostro territorio si conferma uno strumento per educare i ragazzi alla legalità, alla bellezza di comportarsi bene, di non essere violenti, di costruire la pace nell’ ambiente dove vivono. È una missione difficile ma entusiasmante in questo territorio di Scampia, che dona senso alla nostra vita di sacerdoti ed educatori.
Il Grest ha occupato tutta la giornata, dalle 08.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.30. Le feste serali sono servite per vivere momenti di fratellanza, di gioco tra ragazzi e genitori, magari con un panino e una bibita per rendere la fraternità più gustosa. Con il canto Resta qui con noi del Gen Rosso, che ha chiuso l’ultima serata, abbiamo affidato al Signore le speranze, il desiderio di pace e di bellezza che durante le quattro settimane abbiamo seminato nei cuori.
Don Aniello Manganiello
Nuova Olonio: entrando dalla porta che è Gesù
Dici Grest e subito ti viene in mente una fiumana di ragazzi vocianti, che nel mese di giugno riempiono l’oratorio e lo rendono più vivo, grazie all’animosità dei giochi, all’allegria del canto, alla festosità delle uscite. Questa è l’istantanea che l’esperienza del Grest, anche a Nuova Olonio, restituisce a tutti noi. Tale foto però non si potrebbe ottenere senza alcune figure, in parte visibili, in parte invisibili, che in fondo la rendono possibile.
Non sono appariscenti, sono le mamme: distribuiscono merende, curano gli inevitabili feriti nei giochi, danno un occhio in più nelle gite, consegnano pulito, alla fine della giornata, uno spazio che sembrava un campo di battaglia. In una parola, rivolgono il loro sguardo tipicamente femminile a tutti, diventando così mamme anche dei compagni dei loro figli.
Decisamente più evidente la presenza degli animatori, questi ragazzi delle superiori che, al contrario di altri loro coetanei, non cercano tempi e spazi unicamente per sé alla fine dell’anno scolastico, ma si mettono al fianco dei bambini e dei ragazzi. Non che siano adolescenti perfetti, anzi, nel loro agire si evidenziano le sbavature che ogni educatore, realmente attento al loro bene, deve riprendere, con carità e con verità. Per questo motivo, soprattutto per loro, il Grest è una forte esperienza di crescita, e sarebbe da implementare un accompagnamento educativo più corposo nei loro confronti, magari già durante l’anno.
Il tema di fondo di questo Grest è stato “Toc Toc”, il suono che si ottiene quando si bussa a una porta. È evidente il riferimento alla porta santa delle chiese giubilari, che tutti noi siamo invitati ad attraversare, in questo anno di grazia. Questa porta non è un oggetto che dà accesso da un ambiente a un altro, ma è una Persona, quella di Gesù. È lui la porta che siamo chiamati ad attraversare; è lui che cerchiamo, magari senza saperlo, quando desideriamo felicità e momenti di amicizia, come quelli che il Grest può dare.
Don Davide Patuelli
Padova: andando “oltre
le apparenze”
Anche quest’anno la nostra parrocchia Santo Stefano re d’Ungheria ha vissuto la bellissima esperienza estiva del Grest, che aveva come tema “Oltre le apparenze”. Esso aveva come finalità di creare relazioni e amicizie profonde, perché a volte, se ci fermiamo solo alle apparenze, non riusciamo mai ad accogliere ciò che di bello e di vero c’è dentro l’altro. Domenica 15 giugno, con la Messa del mandato presieduta dal padre provinciale don Alessandro Allegra, iniziava il nostro cammino. Erano presenti oltre 50 animatori e educatori, che nel pomeriggio di quella stessa domenica hanno vissuto l’esperienza giubilare nel santuario dell’Opera della Provvidenza di san Antonio. Poi sono trascorse velocemente due settimane di attività, con la partecipazione di tanti bambini della nostra parrocchia, del quartiere e delle parrocchie vicine, dove brillavano ovunque i colori dell’interculturalità e dell’interreligiosità. Ringraziamo la Provvidenza divina per tutto, per la fiducia dei genitori, per l’impegno degli educatori e animatori, per il servizio prezioso dei volontari della cucina, infine per la presenza dei bambini, perché senza di loro non avremmo potuto fare questa esperienza. Ringraziamo anche la comunità parrocchiale per l’accompagnamento e il sostegno.
Don Oscar Kasongo
Roma: linkati
alla gioia
Il suono dell’ultima campanella per molti ragazzi del nostro oratorio non significa soltanto che non si andrà più fra i banchi di scuola, ma mostra che sta per tornare il Grest, tanto atteso da animati e animatori. Anche quest’anno, 220 bambini e 80 fra animatori e aiuto-animatori hanno riempito gli spazi dell’oratorio, per vivere il centro estivo. Il tema conduttore delle giornate non poteva che essere quello della gioia, legandosi con l’anno giubilare in corso. Anche la narrazione della storia, drammatizzata dagli animatori, ha portato piccoli e grandi a un viaggio immaginario per le strade di Roma antica, per trovare una chiave “miracolosa” che dà a tutti l’accesso alla vera gioia.
L’altro protagonista delle giornate è stato san Paolo, l’apostolo della gioia, che con le sue lettere, durante i momenti di preghiera, ha invitato a farsi missionari gioiosi. Giochi, balli, laboratori, bagni in piscina hanno riempito le giornate dei nostri piccoli grandi eroi. Fra le esperienze da ricordare, la presenza della fanfara della Polizia di Stato, che ha coinvolto tutti fra evergreen e nuovi successi, e le gite, un’occasione per sperimentarsi nell’autonomia e per divertirsi con responsabilità.
Insieme ai ragazzi, un folto gruppo di adulti che ha fatto da “angeli custodi”. Il Grest si conferma come una vera esperienza di comunità, dove gli sforzi educativi di tutti si intrecciano. In quest’anno in cui ci siamo fatti pellegrini di speranza, quando ci mettiamo a servizio delle giovani generazioni, confermiamo la volontà di seminare semi di bene e di Vangelo, senza badare a vedere subito i frutti. Fiduciosi nella Provvidenza e ricolmi di speranza nel Signore della Storia, siamo convinti che a noi oggi tocca seminare, certi che qualcun altro nel presente o nel futuro raccoglierà. È questa la sorgente della gioia piena!
Don Salvatore Alletto