I ragazzi, provenienti dalle realtà guanelliane italiane, partecipano al Giubileo degli adolescenti

di don Salvatore Alletto

Sono circa le 10 del mattino del 21 aprile, Lunedì dell’Angelo, quando la notizia della dipartita di papa Francesco comincia a diffondersi. Avevamo sperato che ci fosse; ci avevano sperato i tanti adolescenti già intenti a preparare la propria valigia in vista del loro Giubileo. Avevamo sperato di rivederlo in piazza anche solo per sentire la sua voce, flebile, ma sempre carica di entusiasmo.

 Papa Francesco, però, ci ha sempre insegnato a non lasciarci rubare la speranza ed è con questo atteggiamento che si sono messi in viaggio verso Roma i 200 adolescenti guanelliani insieme alle centinaia di migliaia di loro coetanei, provenienti da tutto il mondo. Papa Francesco era lì ancora una volta ad aspettarci. Certo non più con la presenza fisica, ma con la sua parola risuonata nei nostri orecchi e con il suo spirito combattivo ed evangelico ha vegliato su tutti i ragazzi presenti.

Per i giovani guanelliani il Giubileo è venuto a coincidere con il XX meeting nazionale del Movimento Giovanile Guanelliano. La Parrocchia di san Giuseppe al Trionfale e la Casa San Giuseppe in Via Aurelia Antica hanno aperto le porte all’accoglienza dei ragazzi provenienti da varie comunità guanelliane d’Italia. C’è stato spazio per momenti di fraternità e anche di festa, certo in maniera più sobria e rispettosa del momento delicato. La prima sera, quella del 24 aprile, i ragazzi si sono ritrovati a condividere gli aspetti più belli delle loro tradizioni culturali attraverso il canto e il ballo. Dopo cena poi, in giro per il quartiere, si sono sfidati in una simpatica caccia al tesoro conclusa nella cappellina dell’Oratorio con un momento di preghiera.

La giornata del 25 aprile era quella dedicata al Perdono. Al mattino, nella Basilica di san Giuseppe, c’è stata la possibilità di ascoltare la testimonianza di Dario Reda, un insegnante di Scienze motorie nonché evangelizzatore digitale sul web e sui social. Dario, ex allievo della Scuola materna delle suore guanelliane di Padova, dopo aver incontrato Gesù attraverso lo sport ha scelto di essere battezzato in età adulta. Con la sua catechesi ha invitato i ragazzi a non perdere mai la speranza, consapevoli che le cose spesso non sono così come sembrano. La presenza di Gesù nella sua vita è stata fonte di gioia, così ha augurato ai ragazzi di custodire la stessa gioia di sapersi amati da Dio che è Padre. Dopo la catechesi di Dario, i ragazzi hanno avuto la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione preparandosi a ricevere l’Indulgenza. Nel pomeriggio poi un tempo dedicato ad un percorso culturale e spirituale per le vie della Città eterna. Nella serata i ragazzi si sono ritrovati in Oratorio per un momento di preghiera in suffragio e in ricordo di papa Francesco. Durante questa preghiera hanno ascoltato anche un discorso del Papa rivolto proprio agli adolescenti durante il Giubileo del 2016. Tanta emozione e commozione ha percorso i volti di tutti i ragazzi.

L’indomani, sabato 26 aprile, è stato il giorno dei funerali di papa Francesco. Gli adolescenti guanelliani si sono messi in cammino in pellegrinaggio verso la Basilica di san Giovanni in Laterano per attraversare la Porta santa. Il percorso, scandito da varie tappe e segni, è stato caratterizzato dalla preghiera per il Papa. «E’ stato come se papa Francesco ci avesse accompagnato in tutto il cammino», afferma uno di loro. Infatti, la strada percorsa dai ragazzi ha attraversato proprio l’itinerario seguito dal Papa nell’ultimo tratto terreno, da San Pietro a Santa Maria Maggiore. Prima di entrare nella Porta Santa, il dono di poter salutare il Papa proprio mentre si dirigeva verso la sua ultima dimora terrena. Con l’ingresso alla Porta Santa di San Giovanni e la benedizione finale si è poi concluso il pellegrinaggio alla Cattedrale di Roma. Nel pomeriggio c’è stata poi una bella occasione di festa e di servizio con i “buoni figli”, cioè i disabili di Via Aurelia Antica e i giovani di Casa DonGua e di Borgo Guanella. I ragazzi hanno dimostrato che ci si può divertire senza eccessi, ricordandosi anche di chi nella vita talvolta viene lasciato indietro.

L’ultimo aspetto del Giubileo da vivere era dunque quello della Celebrazione eucaristica. Insieme ad altri duecentomila ragazzi, domenica 27 aprile, i nostri giovani si sono portati in piazza San Pietro per la celebrazione conclusiva del Giubileo, la quale coincideva con il secondo giorno dei Novendiali in suffragio di papa Francesco. La messa è stata presieduta dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, il quale ha avuto parole di incoraggiamento verso i ragazzi ricordando la figura del Papa appena scomparso. «La gioia pasquale, che ci sostiene nell’ora della prova e della tristezza – ha affermato il cardinale – oggi è qualcosa che si può quasi toccare in questa piazza; la si vede impressa soprattutto nei vostri volti, cari ragazzi e adolescenti che siete venuti da tutto il mondo a celebrare il Giubileo. A voi rivolgo un saluto speciale, col desiderio di farvi sentire l’abbraccio della Chiesa e l’affetto di papa Francesco, che avrebbe desiderato incontrarvi, guardarvi negli occhi, passare in mezzo a voi per salutarvi».

Si ritorna dunque a casa, con il cuore pieno di emozioni anche contrastanti. Da un lato la gioia e l’entusiasmo dell’incontro, dall’altro la sensazione di vuoto e di dolore per la perdita di un grande punto di riferimento qual era papa Francesco per tutte le giovani generazioni. Ma su tutto prevale la certezza della speranza, la quale ci fa essere ancora una volta pellegrini con la certezza che Dio non ci abbandona mai e ci fa sperimentare sempre la sua provvidenza e la sua misericordia.