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La visita del cardinale Oscar Cantoni alla frazione di Sant’Agata, nella Parrocchia di Nuova Olonio

di don Davide Patuelli

Vogliamo raccontare qualcosa della visita del vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, alla frazione Sant’Agata, nel territorio del Comune di Gera Lario (Como), ma appartenente alla Parrocchia guanelliana Santissimo Salvatore di Nuova Olonio (Sondrio). È domenica 9 febbraio, qualche giorno dopo la memoria liturgica della martire Agata che si celebra il 5 febbraio.

La stagione è pienamente invernale, ma nonostante ciò la festa di sant’Agata è molto sentita nel nucleo di case che portano il nome della santa, tra la confluenza dell’Adda nel Lago di Como e la grande rotonda di Fuentes a Piantedo (Sondrio).

Quest’anno poi l’attesa tra la gente è in crescita e non sarà certamente la pioggia, in certi momenti battente, a diminuirne l’intensità. Anche se il meteo è inclemente, il clima spirituale è quello dei grandi avvenimenti; se la festa di sant’Agata ogni anno raduna gente proveniente anche dai paesi limitrofi, stavolta vi è anche un ospite illustre, il Vescovo, a dare ulteriore smalto a un evento già molto sentito.

Finalmente il Cardinale arriva, accolto dalle musiche della banda e dal suono a festa della campanella della chiesetta. Tutto è stato preparato con estrema cura, quest’anno come ogni anno: fiori, ornamenti dell’altare, canti, elementi di contorno (pesca di beneficenza, vendita dei prodotti tipici) che servono in qualche modo a sottolineare il momento di festa.

Il Cardinale ha appena il tempo per salutare le autorità, poi inizia la celebrazione dell’Eucarestia. Durante l’omelia pronuncia parole calde e accorate: la piccola comunità dei fedeli percepisce che la sua esiguità (poco più di un centinaio di anime) non la rende di serie B agli occhi del suo Pastore, perché per lui tutte le comunità sono degne di cura, dal momento che sono rese vive dalla presenza del Signore che ha detto: «Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». Il richiamo alla figura di sant’Agata, poi, invita tutti i presenti a fare proprio il tratto distintivo di questa santa, vergine e martire, ossia la radicalità nella vita di fede e nella carità.

Terminata la celebrazione, vi è lo spazio per i saluti. Mentre fuori dalla chiesa viene distribuito il pane benedetto e offerto un rinfresco, chiunque lo desidera ha la possibilità di accostare il Cardinale per una stretta di mano, una richiesta di preghiera, un ringraziamento. Il Vescovo concede a tutti uno spazio di attenzione.

Arriva poi il momento del commiato: nello sguardo dei presenti vi è un sentimento di gratitudine. Prima di lasciarci, però, il Cardinale compie un gesto eloquente: quello di recarsi presso l’abitazione di alcune persone anziane che non hanno potuto partecipare alla santa Messa. Se la fede è presente qui oggi, lo si deve anche alla vita e alla testimonianza di questi anziani.

Nel pomeriggio la festa prosegue con la recita dei vespri e la preghiera del rosario. La pioggia ha impedito lo svolgimento della processione, non certo l’espressione della fede di una comunità che si ritrova attorno al proprio Pastore.