Il Messaggio del Papa nella V Giornata dei nonni e degli anziani
e gli ammaestramenti di don Guanella: conferme e sintonie.
Parole ispirate che aiutano a stare vicino a chi è avanti negli anni
di padre Soosai Rathinam, vicario generale
«Tutto il mondo è patria vostra». Queste parole del nostro Fondatore hanno ispirato ma anche hanno sempre sfidato la Famiglia Guanelliana ad abbracciare una nuova solidarietà e una maggiore disponibilità missionaria. Esse ci chiamano a una profonda conversione di mente, di cuore e di azione, per il rinnovamento della nostra vita di consacrati. Viviamo infatti in un mondo ferito: ferito dal peccato, dalla violenza, dall’ingiustizia e dalla paura. Ci sono ferite causate dall’emigrazione e di conseguenza dall’abbandono, e queste si riscontrano soprattutto tra i migranti e i rifugiati. Ma altrettanto devastanti sono le ferite della povertà, della violenza, della guerra e della divisione, che escludono interi popoli da una giusta attesa di benessere.
I guanelliani sono dunque chiamati a una più profonda consapevolezza della loro vocazione alla solidarietà e alla disponibilità: solidarietà con Dio, con tutta l’umanità, e specialmente con i diversamente abili e i poveri abbandonati. Ma tale solidarietà è possibile per le nostre deboli forze solo quando riconosciamo la solidarietà che Dio ha con noi. Nell’Eucaristia Gesù rimane per sempre in comunione con noi, trasformandoci nel suo Corpo, vivente nel mondo di oggi. Questa solidarietà divina realizza una vera trasformazione negli uomini che si lasciano afferrare da essa; perciò conduce i guanelliani a impegnarsi nella loro missione in questo mondo sempre più ferito, come profeti della sovrabbondante redenzione che Dio offre.
Negli incontri comunitari tra i confratelli guanelliani da qualche tempo risuona la possibilità di nuove presenze in varie parti del mondo, con l’ispirazione dello Spirito Santo e in consonanza con il nostro carisma. In particolare questa bella inquietudine ha trovato eco durante il Terzo Capitolo Provinciale della Divine Providence Province (DPP)) e poi è stata ribadita nel quinto Capitolo provinciale.
Ma il piano di Dio si è manifestato soprattutto in una circostanza pratica. Nel 2018 il padre Rex Constantine, superiore delegato dei Claretiani in Sri Lanka, ci ha invitati a valutare la possibilità di sostenere il loro centro per persone con disabilità, chiamato VAROD, che si trova nella regione di Vavuniya, nel nord dello Sri Lanka. Successivamente, la diocesi di Mannar ci ha invitato a occuparci di una loro struttura diocesana per persone con disabilità, chiamata MARDP. Nel corso di questi anni sono stati poi compiuti sforzi e visite per concretizzare questa missione. Ora siamo giunti alla conclusione che la cosa sia voluta dal buon Dio. Infatti i nostri confratelli pionieri, padre John Paul e padre Philomin Raja, hanno potuto iniziare una esplorazione missionaria il 15 ottobre 2023, nel territorio della diocesi di Jaffna, all’estremità settentrionale della dell’isola.
Questi due guanelliani sono rimasti per un mese con i Claretiani presso il Centro di Formazione e Istruzione degli Oblati di Maria Immacolata a Kilinochchi, una regione che quindici anni fa fu teatro di una battaglia durante la guerra civile. Da lì hanno studiato la situazione locale e valutato le possibilità di fondare una missione guanelliana.
Attualmente, i nostri confratelli si muovono nelle parrocchie vicine a Kilinochchi, assistendo i sacerdoti ed entrando in contatto con la popolazione locale; studiano il territorio e cercano di individuare la specifica fascia di poveri guanelliani. La situazione della regione è difficile e molte persone con disabilità rimangono senza assistenza a causa delle conseguenze della guerra, come pure molti anziani sono confinati nelle loro case senza cure adeguate.
Il 15 maggio 2025, il Consiglio Generale dei Servi della Carità a Roma ha ufficialmente istituito la nostra residenza a Kilinochchi, mentre il vescovo di Jaffna ci ha già concesso due appezzamenti di terreno, uno che abbraccia un ettaro e l’altro di quasi tre ettari, a tempo indeterminato, per stabilire la residenza e la missione guanelliana a Kilinochchi
Ma è chiaro che le sfide che questa nuova missione comporta sono numerose. La situazione socio-economica in Sri Lanka è altamente instabile e il costo della vita è molto alto. Avremmo urgente bisogno di una casa religiosa, dove stabilire una prima comunità guanelliana, e di un veicolo per l’attività missionaria, nonché di risorse economiche per avviare il ministero di una Open House per i “buoni figli”, come chiamava don Guanella i disabili.
La nostra previsione vuole andare oltre ai bisogni immediati. Vogliamo prepararci a servire la gente prestando attenzione ai poveri e ai vulnerabili e prendendoci cura dei “buoni figli”, offrendo rifugio ai senzatetto e assistenza sia ai bambini che agli adulti, con la gestione di scuole serali per bambini, di formazione professionale per le famiglie bisognose, senza dimenticare la promozione delle vocazioni religiose alla nostra Congregazione.
Vorremmo essere una lampada che illumina le sofferenze della società dello Sri Lanka. Come pionieri nell’educazione dei giovani disabili in questo Paese, dove attualmente non esiste un sistema consolidato di istruzione speciale per persone diversamente abili, speriamo di portare speranza, dignità e amore a coloro che ne hanno più bisogno.