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Conosciamo come Papa Francesco abbia come leit motiv della sua predicazione l’amore, la tenerezza, la misericordia, la bontà di Dio Padre. Quasi in ogni suo intervento ce lo ricorda con calore e convinzione.
Era anche una certezza di San Luigi Guanella: la sua convinzione spirituale più forte, interiore, sperimentata nella sua stessa vita, nei molti passi difficile e sofferti affrontati.
E’ una consolazione grande pensare che don Guanella nei momenti oscuri, di vera persecuzione morale, civile, religiosa ha riposto la sua serenità e pace del cuore nella paternità di Dio. Sono proprio in quelle giornate nere, quando tutto attorno ti sembra negativo, quando proprio niente sembra andare per il verso giusto, che nel suo cuore scorga la confidenza del figlio per il suo Papà. Don Guanella scrive una delle operette più belle e dense di amore filiale nel momento della desolazione più acerba: Andiamo al Padre. E’ un invito pressante proprio ad attaccarci letteralmente al braccio di Gesù, nostro fratello maggiore, inviato dal Padre perché ci porti tutti, tutti davvero, a casa, da Lui.

Non è forse meraviglioso pensare a Gesù come al fratello più grande della casa che condividendo l’amore di Papà per tutti noi, si rende disponibile per recuperare tutti alla mensa di famiglia? E’ in apprensione finché anche l’ultimo dei suoi fratelli, abbia posto i piedi sotto la tavola della vita.
Non si può che dirgli grazie!