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" ...Con gratitudine conserva memoria di coloro che il Padre ha già chiamato nella sua Casa: alla divina misericordia affida la loro vita ed eleva suffragi..." (Cost. n.23)

Nato a Trecate (NO) il 9 ottobre 1927
Noviziato a Barza d’Ispra dal 12 settembre 1944
Prima Professione a Barza d’Ispra il 12 settembre 1946
Professione Perpetua a Barza d’Ispra il 12 settembre 1950
Sacerdote a Roma il 26 ottobre 1952
Morto a Como il 2 dicembre 2018
Sepolto nel cimitero di Trecate (NO)

 

Don Pietro Pasquali nasce a Trecate, provincia e diocesi di Novara, il 9 ottobre 1927, figlio di Lorenzo e di Angela Serrate, terzo di 4 fratelli. Diventa figlio di Dio nel Battesimo ricevuto nel paese natale lo stesso giorno della nascita, presso la chiesa di Santa Maria Assunta, la stessa nella quale riceverà la Cresima alcuni anni dopo, il 14 aprile 1935. Nel 1931, quando il piccolo Pietro ha solo 4 anni, vive l’esperienza dolorosa della perdita del papà. Sono anni difficili in cui la mamma si assume il peso della famiglia. In quei primi anni di vita, a causa di alcuni problemi di salute, trascorre quasi un anno di cura in Liguria e in seguito, insieme al fratello Carlo, entra nel collegio guanelliano di Gozzano, sul lago d’Orta, denominato Pia Casa San Giuseppe. I sacerdoti dell’Istituto notano subito in lui non solo una vivace e pronta intelligenza, che gli permetterà di recuperare brillantemente l’anno perso a motivo della salute, ma anche i segni della vocazione al Sacerdozio e per questo passa, nel 1940, nell’Istituto San Gerolamo di Fara Novarese, che allora era il seminario minore dei guanelliani. Lì inizia a maturare le prime scelte di consacrazione religiosa, che lo porteranno ad entrare in noviziato a Barza d’Ispra, provincia di Varese, il 12 settembre 1944, e ad emettere la prima professione religiosa sempre a Barza, due anni dopo, il 12 settembre 1946.
Gli anni della formazione filosofica li vive a Barza d’Ispra. Si distingue fin da subito per la capacità di comprensione e di sintesi espositiva della ma teria, e questo fa sì che i Superiori lo scelgano, insieme al giovane Confratello Piero Pellegrini, per un investimento maggiore nello studio, in vista di un futuro insegnamento nelle nostre Case di formazione. Per questo motivo si trasferisce a Roma dove consegue la laurea in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Urbaniana. Nel contempo, il giovane Pietro porta a compimento la scelta definitiva di donazione al Signore nella famiglia guanelliana emettendo i voti perpetui il 12 settembre 1950 a Barza d’Ispra, ricevendo l’ordinazione diaconale a Roma il 29 giugno 1952 e l’ordinazione sacerdotale sempre a Roma, Casa San Giuseppe, il 26 ottobre 1952, per l’imposizione delle mani del Cardinale Clemente Micara, Vicario del Papa. I primi anni del suo ministero li trascorre a Roma. Dal 1952 al 1956 i Superiori lo inseriscono nel nostro Seminario minore, ove svolge le mansioni di educatore, di assistente degli aspiranti alla vita religiosa guanelliana ed anche di insegnate nella scuola media. Gli alunni di quegli anni lo ricordano come insegnante, sì esigente, ma attento a ciascuno e creativo nella didattica. Sono anche anni in cui collabora nella Pontificia Università Urbaniana, al fianco di Mons. Piolanti, di cui diventa Assistente nell’insegnamento della Teologia Dogmatica. In questi anni e negli anni successivi, don Pietro ha modo di conoscere e raccogliere le testimonianze dirette di tanti Confratelli che hanno conosciuto e vissuto con il Fondatore. Questi contatti gli permetteranno di acquisire una approfondita conoscenza del Fondatore e della storia della Congregazione. Successivamente i Superiori gli chiedono di spendere le competenze acquisite nei vari anni di studio e di insegnamento della teologia: eccolo quindi, appena ventinovenne, insegnante di Teologia Dogmatica e di Sacra Scrittura nel nostro Seminario Teologico di Chiavenna, dove sarà un pilastro del corpo docente dal 1956 al 1964. Sono anni di insegnamento impegnativo e appassionato dove don Pietro mette in evidenza le sue capacità di sintesi e di chiarezza espositiva, che tutti i chierici teologi di quegli anni gli riconoscono. Sono anche anni in cui si sviluppa in lui anche la passione per la montagna che sempre lo accompagnerà fin oltre la soglia degli ottant’anni. Nel 1964 inizia la sua lunga esperienza nel servizio di governo della Congregazione. Il Capitolo Generale di quell’anno lo elegge consigliere generale, ruolo che sarà confermato nel successivo Capitolo del 1970, con l’assegnazione anche del compito di Segretario Generale, che svolgerà con molta precisione e competenza. Nel Capitolo del 1976 viene nominato Vicario Generale, e nel 1980, a seguito della scomparsa prematura di don Olimpio Giampedraglia, che in quel periodo governava la Congregazione, assume ad interim la guida della stessa. Il successivo Capitolo Generale, da lui convocato nel 1981, lo elegge Superiore Generale, e quello del 1987 lo conferma alla guida del nostro Istituto per un secondo sessennio. Nel corso del primo mandato, nel 1986 presenterà alla se de, dopo un intenso lavoro di studio, approfondimento e preparazione, il testo rinnovato delle Costituzioni e dei Regolamenti della Congregazione. Dopo 29 anni, vissuti a vario titolo nel governo della Congregazione, nel 1993 arriva a Como, in Casa Madre. Questa sarà la sua residenza, d’ora in avanti fino alla fine. Con stile riservato ed anche un po’ solitario in tutti questi anni non perde l’amore allo studio e alla lettura, ma si presta anche per alcune mansioni: si inserisce nella vita della Comunità e della Provincia religiosa mettendo a disposizione le sue doti di predicatore di ritiri e di esercizi spirituali; frequentemente viene chiamato per conferenze; è Cappellano delle nostre suore della vicina comunità di Santa Marcellina. Pur dimorando a Como, si occupa dell’attività della nostra casa alpina di Gualdera, vicino al paese natale di don Guanella, Fraciscio, coronando così una passione che lo ha sempre contraddistinto lungo tutta la sua esistenza, quella per la montagna. Sempre tenace nel determinare le sue scelte, lui stesso si accorge del progressivo venir meno delle forze e, suo malgrado e non senza qualche fatica, prende atto della necessità di dover essere maggiormente accudito nella cura della sua persona per il venire meno di tante autonomie. Per questo motivo vive gli ultimi due anni della sua vita presso la nostra casa di riposo di Como, dove, dopo tante salite di montagna, affronta quella più impegnativa della malattia che lo ha accompagnato nell’ultimo anno di vita. Si spegne per andare incontro al Signore il 2 dicembre 2018, prima domenica di Avvento.

(a cura di don DAVIDE PATUELLI e don MARCO GREGA)