Pin It

Nel 1906 Don Bonacina si trovava a Fratta Polesine e capitò là anche Don Guanella, il quale girava continuamente per le sue case che assisteva e sorvegliava senza posa.

Verso le tre del pomeriggio, mentre i due si prendevano un po' di riposo, ecco una voce gridare:

— Al fuoco, al fuoco...

Fu un grande accorrere di volenterosi tra i quali Don Guanella che, nonostante i suoi anni, prese il comando organizzando l'opera di spegnimento. Ordinò che fosse portata quanta più acqua possibile sopra il tetto, dato che aveva preso fuoco un vecchio camino che per incuria non era stato ripulito a dovere. Siccome bruciava la fuliggine lungo la canna fumaria, bastarono alcuni secchi d'acqua per domare l'incendio. Erano tutti quanti pronti a riprendere l'operazione, nel caso si fosse rivelato qualche altro focolaio ancora acceso, quando videro arrivare, affaticato, sbuffante e borbottante uno degl'infelici, scarsi d'intelletto, ospiti della Casa di Don Guanella, da questi chiamati amabilmente "buoni figli".

Il poveretto, che era chiamato Schiacciauova, per il fatto che aveva anche i piedi dolci, volendo collaborare anche lui a spegnere l'incendio, arrancava su per le scale portando due grossi secchi colmi. Aveva ormai fatto i quasi ottanta scalini con quel peso tremendo e si stava avvicinando all'abbaino.

Don Guanella lo accolse con una carezza e molte lodi, poi, osservati i secchi si mise a ridere divertito: Schiaccianova non aveva portato acqua, ma vino per spegnere l'incendio. Infatti una suora aveva preparato due secchi pieni di vino che sarebbe servito per la cena e li aveva lasciati in cantina per prenderli più tardi; il poverino, pieno di zelo, li aveva visti e, pensando di collaborare all'operazione, li aveva portati sul tetto.

Tutti sorrisero e si complimentarono. Don Guanella disse allora a uno dei pompieri improvvisati:

—Va' giu in cucina a prendere i bicchieri, che il nostro amico ci ha portato da bere!

Essendo tutti accaldati e sudati era proprio quello che ci voleva: arrivarono i bicchieri e Don Guanella offrì a tutti da bere, complimentandosi con tutti e sopratutto con Tonino Schiacciauova che sorrideva molto soddisfatto d'aver contribuito a salvare quella Casa della Provvidenza dalle fiamme.