Venerdì 5 aprile, i seminaristi di Iasi (Romania), hanno presentato il libro sulla vita di San Luigi Guanella in lingua rumena.

Questo libro è stato tradotto in varie lingue e corredato da vari autori, è stato in pratica la biografia più diffusa al momento della canonizzazione, ed è il primo edito in lingua rumena!

 

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Scrive don Mazzucchi:
“Quando lo udimmo ringraziarci commosso, egli il martire di tante fatiche e di tanti dolori passati…, il padre sempre generoso di compatimento e inestimabile nel suo amore per noi colpevoli di riluttanze e di indolenze spirituali…; quando lo udimmo ringraziarci… , oh! allora il nostro cuore non ne potè più e versammo lacrime di amore, di tripudio santo, di pentimento, di riconoscenza, che ci segnarono nell’anima un solco da non cancellarsi mai”.
Non si è ancora cancellato quel solco, ci stiamo dentro anche noi, forse meno commossi, ma ci stiamo dentro.
Chiedo a tutti, cari Confratelli, di ripensare la nostra consacrazione come una fortuna con la gratitudine di chi è stato raggiunto, senza troppo merito, da una proposta di Paradiso.
Alle comunità che possono farlo chiedo di riunirsi davanti al Signore e leggere insieme quella pagina della Biografia scritta da don Mazzucchi.

Grazie don Luigi.
A te, ai compagni di allora, a quelli delle generazioni successive che sono arrivate fino a noi.
Maria veglia con la tua Provvidenza di madre su questi figli che siamo noi.
Donaci altri ragazzi, giovani, commossi e capaci, come quelli di quella sera, di mettere in gioco la loro gioventù per Dio e per la causa dei poveri e facci degni di riceverli e sostenerli nel cammino.
Buon anniversario della nostra nascita come religiosi.

Roma, 24 marzo 2019

Padre Umberto Brugnoni

Confratelli, Consorelle, Cooperatori e laici legati a noi in qualunque modo.

Nessun giorno è qualunque, perché ogni giorno porta con sé una grazia speciale, ma il 5 aprile per chi ama don Guanella è memoria di un gesto talmente efficace che arriva ancora a noi dopo 133 anni, da quel 1886.
Un gesto in sé semplice, impercettibile ai più e modesto, molto modesto nella forma. Ma nella sua profonditá veniva da speranze, lacrime e tentativi lontani.
Quella sera partiva dal porticciolo di Pianello Lario il primo gruppo che avrebbe dato vita alla Casa Madre di Como, stabilendosi in quella che don Guanella chiama in quasi tutte le memorie ‘la casetta’.
Cosí iniziano le opere di Dio, ci ricorda il Fondatore, con poco e senza clamori perché chi vuole essere segno del Regno di Dio non deve solo avere chiaro il fine da raggiungere -l’annuncio del Vangelo ai poveri- ma anche la strada da percorrere per arrivarci e la strada non deve mai essere quella della potenza di mezzi e strutture o del clamore delle grandi pubblicità, ma quella della povertà.
Da anni i Consigli generali dell’Opera stanno perseguendo nelle nuove fondazioni questo criterio: le nostre devono essere, almeno in partenza, casette, con piccoli servitori e senza grandi apparati, poi la Provvidenza aprirà la strada per essere segno evidente e attraente, sempre a gloria di Dio. Non ci disturbi e limiti la povertà di mezzi, strutture e personale, anzi!
È ciò che vorrei ricordare a me stesso e a tutti voi in questo 133º anniversario della barca che da Pianello partì per Como. Don Guanella lo aveva codificato con le famose 4 ‘f’: fame, freddo, fumo, fastidi. Fuori da questo schema il rischio potrebbe arrivare fino alla idolatria dei mezzi e quindi del potere e quindi del denaro, che non si addice ai discepoli di Cristo.
Dio guarda all’offerta di noi stessi non alla potenza dell’apparato e quando don Guanella racconta degli inizi unisce sempre il ricordo di un’offerta di sé “fino allo stremo delle forze”.
Auguro a tutti di ripensare oggi con una certa inquietudine questo spenderci “fino allo stremo delle forze” e il resto lo fa Dio, portando a compimento le nostre azioni.
Buon anniversario e auguri soprattutto a coloro che hanno il privilegio e il compito di servire nella Casa Madre delle nostre opere e a Pianello Lario.

Roma, 5 aprile 2019

Padre Umberto

 

Nel giorno della Solennità di San Giuseppe, il Consigliere generale referente per l’America Latina, ha benedetto il Seminario San Pio X dei Servi della Carità a Tapiales, Prov. di Buenos Aires, Argentina.
Questa casa di formazione è stata pensata come tale nel 1933, quando Don Francesco Rovida, acquistò i terreni della famiglia Donovan e intendeva aprire la casa di formazione per le tre prime vocazioni dell’America Latina.
Da allora sono intercorsi diverse ondate di candidati alla vita religiosa delle diverse tappe formative. Dopo un periodo di anni in cui è stata sospesa l’attività formativa il Seminario Pio X quest’anno, ha riaperto le porte per i filosofi e i teologi delle attuali tre province latinoamericane.

 

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Gizo - “Siamo isolani con gli isolani”. Don Luigi de Giambattista, missionario Guanelliano, descrive così all’Agenzia Fides la realtà del suo impegno evangelico nelle Isole Salomone, in Oceania. Indipendente dal 1978, la nazione riunisce una popolazione di 650mila abitanti dislocati su 980 isole di cui soltanto 220 abitate. “La nostra missione è iniziata circa due anni e mezzo fa, nell’agosto del 2016 - spiega all’Agenzia Fides don Luigi - rispondendo a un appello della diocesi di Gizo”.
Ad affliggere la popolazione delle Isole Salomone, come segnala da anni la Chiesa locale, sono gli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Oggi il problema vero è l’innalzamento dell’oceano: in molte isole gli abitanti alzano muri di legno per salvare le proprie case. E il riscaldamento dei mari mina la pesca. Tra gli altri fattori destabilizzanti, le guerre tribali non del tutto sedate, e la mancanza di rispetto per le donne, vittime di continue violenze domestiche. In tal cornice opera la Chiesa locale, e l’annuncio evangelico passa anche attraverso delle intuizioni: nel 2016, l’anno del Giubileo straordinario, l’idea di una “Porta santa” mobile ed itinerante dalla capitale alle zone più remote: “Per costruire ponti di riconciliazione - ricorda il missionario - il nostro Vescovo, Luciano Capelli, decise di portare la porta santa in giro, via mare, in tutte le parrocchie”. “Ancora oggi, ci sono testimonianze stupende, frutto di questa riconciliazione che è urgente e che rappresenta il nostro impegno di Guanelliani”, afferma. “La sfida del servizio missionario guanelliano nella diocesi di Gizo è raggiungere le 22 piccole comunità cristiane a noi affidate. Si tratta mettersi spesso in barca per offrire non soltanto i Sacramenti ma coniugando l’evangelizzazione con la promozione umana”. Un’avventura che chiama a raccolta tutte le risorse disponibili sul campo: a cominciare dalla collaborazione dei catechisti, dei leader dei villaggi, delle maestre delle scuole materne parrocchiali. “Le sfide - riferisce don Luigi - sono approfondire la bellezza del Vangelo di Gesù e collegare la fede con la vita”. Bisogna arginare quella rassegnazione di cui queste popolazioni, alle periferie del mondo, sono spesso vittime. “In sintonia col pensiero del nostro vescovo - afferma in conclusione il missionario Guanelliano - dobbiamo aiutare la nostra gente a sognare, soprattutto i giovani. Dobbiamo aiutarci a vicenda per far diventare questi sogni realtà”.
La comunità cristiana nelle Isole Salomone è relativamente giovane: gli anglicani sono circa il 40% della popolazione, i cattolici si attestano al 20% e i restanti si dividono in altre confessioni cristiane; le diocesi cattoliche sono tre e sono accompagnate da 87 sacerdoti e 133 religiosi.

VIDEO INTERVISTA

(ES) (Agenzia Fides 30/3/2019)

Nella comunità di Tapiales di Buenos Aires, Repubblica Argentina, dal 16 al 18 marzo si è realizzato il secondo incontro dei Superiori maggiorni delle Province Latinoamericane per studiare e approfondire i diversi componenti dell'unificazione delle tre province latinoamericane.
Il primo giorno, due fratelli dell'ordine dei fatebene fratelli ci hanno illuminato basandosi sulla loro esperienza.
I confratelli hanno lavorato sul testo del Card. Merino Bocos in riferimento alla riorganizzazione delle strutture di governo.
Oltre alla squisita ospitalitá dei confratelli della comunità di Tapiales c'è stato un clima di molta fraternità e impegno.
Approfittando della Festa anticipata di San Giuseppe, tutti i confratelli si sono recati alla Parrocchia del Transito di San Giuseppe deponendo in lui la fiducia e mettendo sotto la sua protezione quest'evento di unificazione che sicuramente ha bisogno di grazie particolari.

 

Nel n.23 delle Costituzione dei Servi della Carità leggiamo:

“... Con gratitudine conserva memoria di coloro che il Padre ha chiamato nella sua casa... nella speranza di ricostituire con essi nell’eternità la famiglia iniziata nel tempo”.

In questo modo, sabato 9 marzo presso il Seminario Teologico di Roma, abbiamo voluto ricordare un gruppo di confratelli che il Padre ha chiamato nella sua casa 25 o 50 anni fa.

Oltre al valore imparagonabile del Sacrificio eucaristico celebrato in loro suffragio, abbiamo voluto ricordarli nella nostra mente e nel nostro cuore.

Sia per noi un incentivo per proseguire nel solco della carità da loro tracciato, affinché uniti dal vincolo di carità, ora che loro risiedono definitivamente nella Casa del Padre. Gli chiediamo che dall’alto veglino su di noi!

 

9 Gennaio: 25° morte di don Gaetano Paterna

10 Gennaio: 25° morte di don Gino Mambretti

10 Gennaio: 50° morte di don Giuseppe Trevisan (Brasile)

11 Gennaio: 50° morte di don Umberto De Angeli (Argentina)

12 Gennaio: 25° morte di don Raffaele Scarfò (Brasile)

21 Gennaio: 25° morte di don Tommaso Tettamanzi (Brasile)

6 Febbraio: 25° morte di Fratel Giulio Sanvito

9 marzo: 25° morte di don Domenico Frantellizzi