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«L’amore dà sempre vita»: quest’affermazione di papa Francesco, che apre il capitolo quinto dell’Amoris laetitia, ci introduce nella celebrazione della Giornata della Vita 2018, incentrata sul tema “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”.
Condividiamo con tutti voi gli stimoli che ci vengono dal XVI Capitolo generale dei Servi della Carità,  «Evangelizzare la vita nella Chiesa del duemila con il Vangelo della Carità» che orientano sui valori della promozione, della difesa e dell’edificazione della solidarietà evangelica.

Promuovere la vita
Alla base del nostro intento di promuovere la vita, sta il nostro incontro e la nostra esperienza con il Dio della vita mediante Gesù Cristo stesso.
Da Lui abbiamo imparato che la vita umana va considerata nella sua interezza, come vita che viene da Dio ed è destinata a trascendere i confini di questa terra per raggiungere il suo pieno sviluppo nella comunione con Lui. Per questo promuovere la vita significa far crescere in noi e in chi ci è vicino il senso della dignità dell'uomo come figlio di Dio e allo stesso tempo sviluppare le doti di natura e di grazia presenti in ciascuno.
Significa anche mettere al centro di ogni nostro progetto e di ogni nostra scelta la persona e la sua dignità, ed operare perché la persona e la sua dignità siano al centro di ogni progetto e scelta della società.

ORIENTAMENTI
a) Le Comunità e i singoli confratelli si impegnino a coltivare una spiritualità guanelliana della vita:
riconoscere nelle situazioni di bisogno e di fragilità la povertà fondamentale di ogni persona umana e la precarietà di ogni vita e ammettere che ognuno ha bisogno di Dio e dei fratelli e ha bisogno anche di valori che diano alimento alla sua vita; assumere come atteggiamento di fondo un sentimento di fiducia nella Provvidenza e di abbandono alla volontà del Padre; vivere nella semplicità il rapporto con se stessi e con gli altri; saper gioire e ringraziare per tutto ciò che di bello ci viene dalla
cogliere le espressioni della vita nel vissuto della gente e negli avvenimenti umani.

b) Si mantenga viva nei confratelli e nelle persone a noi affidate la consapevolezza del valore della propria vita.

c) La nostra attività si ponga come sostegno della famiglia, culla e santuario della vita e ambito privilegiato di promozione della vita.

d) Si sostenga e si diffonda una cultura che affermi e difenda il carattere sacro della vita umana, in ogni fase del suo sviluppo, dal suo concepimento fino alla sua conclusione naturale, e in ogni sua condizione, sia essa di salute o di malattia, di perfezione o di handicap, di ricchezza o di miseria -

Al riguardo si valorizzino le occasioni quotidiane per sensibilizzare gli organismi sociali e si favoriscano momenti di riflessione sul valore della vita e dei diritti umani. Si appoggino inoltre, coinvolgendosi anche personalmente, i movimenti e persone che operano per la pace, per una giusta ripartizione delle risorse umane e per il rispetto della natura come condizioni per un degno sviluppo della vita umana, in quelle iniziative che promuovano una evangelica cultura della vita e che sono in linea con le indicazioni della Chiesa Ci si impegni a contrastare situazioni e modelli culturali che aprono la strada all'aborto, all'eutanasia e a tutte le altre forme dirette o indirette di violenze sulla vita.

Edificare la solidarietà evangelica
La strada della promozione della vita umana nella sua interezza cammina parallelamente con quella dell'edificazione della solidarietà tra gli uomini: la medesima vita che viene da Dio circola in tutti e li rende fratelli e membri di un'unica famiglia, chiamata alla piena comunione con Dio e con se stessa.
In vista della costruzione di questa piena comunione e perfetta unità, ci proponiamo di essere fermento di solidarietà in un mondo segnato da profonde divisioni, da diffusi atteggiamenti di chiusure egoistiche e di indifferenza o addirittura rifiuto nei confronti dell'altro.
Per noi guanelliani, depositari di un carisma e impegnati in attività di promozione dei più deboli, edificare la solidarietà significa favorire la crescita di un clima sociale di rispetto e di accoglienza di chi si trova in situazione di bisogno materiale e morale, e far crescere la volontà di prendersi a cuore la sua causa, condividere i problemi e mettere in atto risposte risolutive.
Questo impegno si inserisce in quello più ampio a lavorare per la crescita di un clima di fratellanza nella società, iniziando dalle nostre comunità, così che le persone si riconoscano non solo uguali nella dignità, ma anche fratelli al di là di ogni divisione sociale, razziale e culturale, e, come fratelli, comunichino e si rapportino.
In un clima di fratellanza, infatti, ciascuno è portato a vedere nel fratello non tanto la carenza e fragilità, ma l'amore che sa dare e ricevere. E in definitiva è l'amore che rende effettiva l'uguaglianza tra le persone e crea atteggiamenti e comportamenti di solidarietà.