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La famiglia guanelliana della Romania gioisce costruendo piano piano la carità di Cristo seguendo le orme di San Lugi Guanella. Come diceva Papa Paolo VI: “A questo punto la nostra considerazione del magnifico quadro delle opere di Don Guanella sembra davanti a noi trasformarsi in visione e presentarci proprio lui, San Luigi Guanella che, ammirando lui stesso e il cerchio vivente e splendente dei suoi Figli e dei suoi beneficati, placidamente, ma autorevolmente, ancora ci ammonisce, come faceva quand’era ancora in questa vita terrena: «È Dio che fa! È la divina Provvidenza! Tutto è di Dio: l’idea, la vocazione, la capacità di agire, il successo, il merito, la gloria sono di Dio, non dell’uomo. Questa visione del bene operoso e vittorioso è un riflesso efficace della bontà divina, che ha trovato le vie per manifestarsi e per operare fra noi!».
Pieni di fiducia nella Providenza divina, abbiamo inaugurato un furgone- doccia per le persone senza fissa dimora che sono molto cari a noi perché San Luigi Guanella diceva: "Un cuore cristiano che crede e sente, non può passare innanzi alle indigenze del povero senza soccorrervi”. Perciò abbiamo deciso di dare un aiuto concreto: accogliendo i migranti, rispettando la loro dignità e inserendoli in questa nuova iniziativa, rendendo concreto questo servizio tramite un veicolo dotato di bagno, wc, studio medico, barberia, lavatrice e asciugatrice, cosicché le persone per strada si sentano rispettate, amate.
La “doccia mobile” si basa sull'idea di venire incontro alle prime necessità per far sì che i nostri fratelli si sentano più umani a partire da qualcosa di primario com’è la cura del corpo. In questo modo rispondiamo alla semplice esigenza delle persone di poter fare il bagno, di lavare i propri vestiti, di tagliarsi i capelli… Molto toccanti sono le parole di Papa Francesco a riguardo: «La persona umana, posta da Dio al culmine del creato, viene spesso scartata. Ed è grave che ci si abitui a questo scarto, bisogna preoccuparsi, quando la coscienza si anestetizza e non fa più caso al fratello che ci soffre accanto».
“I poveri sono i figli prediletti” del Padre, diceva san Luigi, che amava ripetere: “chi dà ai poveri, presta a Dio”. Come il Padre è delicato e concreto nei riguardi dei figli più piccoli e deboli, così anche noi non possiamo far attendere i fratelli e le sorelle in difficoltà, perché – sono sempre parole di Don Guanella – “i poveri non può aspettare, noi non possiamo fermarci fin quando ci sono poveri da soccorrere!”
L’8 marzo scorso, il nostro vescovo Iosif Paulet ha benedetto il nostro “furgone della carità” e il nostro progetto. Egli stesso ha incoraggiato questa iniziativa a favore dei malati e dei senzatetto mettendo in evidenza che "sono esseri umani come noi ma che per vari motivi hanno bisogno del nostro aiuto e del nostro amore". Per fare questa attività bisogna salire il calvario come Gesù fece anche se qualche volta diventa pesante la croce quotidiana e addirittura possiamo cadere, ma lo stesso Gesù si alzò, pertanto anche noi dobbiamo alzarci e andare avanti sulla via della carità. Proprio come una strada che ha buche, dossi ma poi c’è il rettilineo, dobbiamo sempre guardare avanti! Il Salvatore, attraverso il suo amore per noi, vuole che continuiamo l'opera del suo amore.
Un sentito ringraziamento al Padre generale e al suo consiglio insieme al padre delegato e al consiglio della delegazione San Luigi Guanella per l’affetto e l’aiuto che hanno saputo dimostrare nei nostri confronti.

P. Bakthis e la Comunità

 

    

 

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