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Buongiorno a tutti!
L’11 febbraio di ogni anno, ormai da 29 anni, si celebra la giornata del malato. Il Papa ha voluto dare un tema tutto particolare e attuale a questo appuntamento, un tema che riflette le preoccupazioni di questo tempo di pandemia che continua a provocare tensioni, paure e morte in tutto il mondo. “La relazione di fiducia alla base della cura dei malati”. Questo tema è un invito a tutti, a stare accanto agli ammalati, a prendersi cura di loro, a sostenerli, a consolarli, ad esercitare con loro la prossimità, come il Buon Samaritano. “Servire i malati, scrive il Papa, significa avere cura di coloro che sono fragili nelle nostre famiglie, nella nostra società, nel nostro popolo...è indispensabile un servizio che guarda sempre il volto del fratello, tocca la sua carne, sente la sua prossimità fino in alcuni casi a “soffrirla” con lui cercando la promozione del fratello”.
Don Guanella è in perfetta sintonia con le idee del Papa. La sua pedagogia che ci ha lasciato in eredità prevede attenzione, cura, prevenzione, rispetto, promozione di ogni persona nella sua integralità, fiducia e ottimismo come elementi terapeutici. Nelle nostre Case queste sono le caratteristiche del nostro rapporto con gli ammalati, ma anche con gli altri: con i portatori di handicap, con gli anziani, con i profughi, i bambini in difficoltà; non sono ammalati ma con essi si usa la stessa attenzione e premura.
Perché? La nostra pedagogia risponde: “Alla luce della rivelazione cristiana ogni essere umano è fatto a immagine e somiglianza di Dio...Qui sta il fondamento e la ragione più alta della dignità che possiede, a prescindere dai condizionamenti personali e sociali che possono impedirgli di esercitare le sue capacità...Per questa sua somiglianza a Dio egli è persona, individuo unico e irripetibile, capace di amore e costituito essenzialmente in relazione con gli altri, con Dio, con gli uomini, con le cose, dotato di facoltà conoscitive e volitive...Creata e redenta in Cristo, tutta la persona umana dunque nei suoi costitutivi fondamentali porta un carattere di sacralità; sacra è l’anima e sacro è anche il corpo. Per questa dignità ogni persona, da qualsiasi limite sia afflitta, è degna di immenso rispetto ed è capace di perfezionamento, e ogni vita umana, anche la più segnata dalla malattia o da qualsiasi forma di povertà, è significativa e preziosa” (PEG n. 3).
E a coloro che vivono accanto agli ammalati e li curano, don Guanella raccomanda: “La Fiducia e l’ottimismo ci inducono a contare sempre sugli sforzi, anche piccoli, delle persone che curiamo, ad attenderne pazientemente i frutti e ad apprezzare sempre i risultati raggiunti, anche quando possono sembrare poco significativi” (REG 36). Ecco perché nelle nostre case guanelliane i piccoli risultati di una azione terapeutica o riabilitativa, ripetuta per anni, quando ha un minimo risultato, è motivo di esultanza e di grande soddisfazione. Ogni piccolo risultato per noi è motivo concreto e certo che vale la pena continuare ad amarli e servirli così, dando loro fiducia e confidando nelle loro capacità.
Grazie e auguri a tutti coloro che operano accanto agli ammalati. Ricevano il nostro sostegno, la nostra solidarietà e gratitudine di Consiglio generale. Ai miei confratelli, alle consorelle, ai cooperatori ammalati e a tutti i malati delle nostre comunità sparse nel mondo dico: Forza, coraggio! Don Guanella vedeva in voi i parafulmini che attraggono le benedizioni di Dio sulla casa. Vedete quanto siete importanti!
Che il vostro letto, la vostra carrozzella, il girello o la stampella, diventino allora cattedre di vero insegnamento per ciascuno di noi.
Auguri! Ciao a tutti e buona giornata.

Padre Umberto Brugnoni